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In zona | 1 h 00′ | km 2 + 200 | 610 m | Facile |
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Nacque alla fine degli anni trenta del Novecento per volere del regime fascista con l’obiettivo, insieme alla costruzione di altri borghi in varie zone della Sicilia, di favorire la colonizzazione del latifondo e di permettere ai contadini di poter vivere vicino alle terre da coltivare evitando così l’emigrazione verso le città ed il conseguente abbandono dei campi.
Il nome fu dato in onore del caduto fascista Giacomo Schirò, medaglia d’oro al valor militare, giovane arbëresh ucciso con 53 coltellate per le strade di Piana degli Albanesi il 23 luglio 1920.[1]
Oltre alle abitazioni dei contadini (circa una ventina) il borgo comprendeva anche un chiesa con l’annessa canonica, la scuola elementare per permettere ai figli dei contadini di essere istruiti, un negozio di generi alimentari e tabacchi, un sala da barba, un ambulatorio medico, una rivendita, botteghe per artigiani, un ristorante ed una fontana. Tra gli edifici istituzionali sorgevano il Municipio e la caserma.
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Nessuna segnalazione
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Parcheggio vicino | Durata percorso | Lunghezza percorso | Dislivello | Grado di difficolta |
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